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Dolcetto o Scherzetto? La Notte di Halloween

Dolcetto o Scherzetto? La Notte di Halloween

Dolcetto o Scherzetto? La Notte di HalloweenDolcetto o Scherzetto? La Notte di Halloween. Per comprendere le origini di “dolcetto o scherzetto” bisogna risalire alla storia di Halloween. Al tempo degli antichi celti si festeggiava in questo giorno la fine dell’anno della luce, corrispondente alla nostra estate, e l’inizio di quello oscuro, ossia l’inverno. Durante le celebrazioni di questo passaggio i celti erano soliti indossare abiti paurosi e spaventevoli perchè credevano che in questa notte gli spiriti si liberassero dalla terra per poter possedere il corpo di un vivo. Con questi costumi i celti volevano quindi nascondersi e spaventare gli spiriti da cui volevano scappare. Questa festa venne tramandata anche nella tradizione romana e venne in seguito cristianizzata come la  Festa di Tutti i Santi. L’origine di “dolcetto o scherzetto“ risale al periodo medievale, quando contadini e mendicanti bussavano a tutte le porte per ricevere in dono aiuti per passare l’inverno e in cambio offrivano delle preghiere per le anime dei loro morti. Chi non offriva niente avrebbe avuto in cambio l’augurio di cattiva sorte e niente preghiere. La leggenda narra,  che nella notte di Halloween, le fatine molto dispettose, erano solite fare degli scherzetti ai celti e questi, per evitare di caderne vittima, offrivano loro del cibo!

La parola Halloween rappresenta una variante scozzese, del nome completo “All Hallows’ Eve” che tradotto significa “Notte di tutti gli spiriti sacri”.

Ma che tipo di rapporto abbiamo, nel nostro quotidiano, con gli spiriti, con le presenze, con tutto ciò che è esoterico? Molti di noi hanno innato quello che viene definito “sesto senso” cioè la capacità di percepire una dimensione extrasensoriale.

Quando si  ha paura di qualcosa di indefinito, in floriterapia, si parla di “stato ASPEN”. ASPEN AINSWORTHS

Avete presente quando in una stanza si percepisce una certa atmosfera,  si ha paura, senza sapere di preciso di cosa? Qualcosa di astratto come la paura dell’oscurità, dei fantasmi, del buio, dell’uomo nero, degli alieni, di forze invisibili ed occulte? Ecco, quello è “lo stato ASPEN”. I soggetti Aspen sono molto sensibili, nel senso che avvertono tutto, percepiscono tutto.

Nei bambini, la paura dei fantasmi,  può benissimo essere interpretata come l’inconscia consapevolezza che c’è qualche segreto in casa, qualcosa di non detto che lui percepisce e non sapendolo spiegare dirà che “in casa ci sono i fantasmi”.

Lo stato ASPEN negativo, costringe la persona a vivere in un perenne stato di angoscia inspiegabile.

In questa condizione si è colti da improvvise paure che portano il soggetto ad allontanarsi da chi lo circonda. Il timore di qualcosa di orribile che possa accadere a se stessi o agli altri diventa un peso insostenibile. Il tipo Aspen è completamente succube della sua paura. Bisogna evitare che questi individui guardino film dell’orrore o altri film con scene violente perché molto suggestionabili, sono consigliati invece lavori manuali, specialmente a contatto con la terra.

Gli Aspen sono generalmente persone molto sensitive.

La terapia con il fiore di Bach non gli toglierà la percezione, non toglierà questo tipo di sensibilità, toglierà solo la paura ad essa abbinata. Questi soggetti, una volta armonizzati, saranno dei bravissimi terapeuti e psicologi per via della loro sensibilità e della loro familiarità con l’inconscio. Sono infatti persone che sentono tutto, captano immediatamente lo stato d’animo altrui e ciò che c’è oltre. Superato lo stato di paura, questi soggetti potranno fare grandi cose con le loro potenzialità.

ASPEN è indicato inoltre in casi di sonnambulismo e nel momento vicino alla morte.

Per eliminare questo stato negativo è necessario trascorrere il proprio tempo libero dedicandosi ad hobby che tengano occupata la mente. Anche dedicarsi ad opere di volontariato aiuta ad avere una visione della realtà più positiva ad accettare le persone meno fortunate senza trasformarle in esempi di calamità naturale. E’ importante cercare di evitare tutto ciò che ci induce a fantasticare, a stimolare fantasia,  come ascoltare musica ad esempio o fare lunghe passeggiate da soli.

Il soggetto ASPEN deve ritrovare la fiducia in se stesso e nel prossimo.

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A cura della Naturopata 

Anna Maria Puglisi

N.B. Questa non è una testata medica, le informazioni fornite in questo sito hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di altri operatori sanitari abilitati a norma di legge.

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