Sindrome del nido vuoto è uno sstato psicologico che può affligere alcuni genitori, ne avete mai sentito parlare?
Essere genitori è un impegno costante: ha inizio quando prendiamo fra le braccia quel piccolo fagottino e non finisce mai più! Molte sono le preoccupazioni, le rinunce, le soddisfazioni che si susseguono nella vita di un genitore e tutte vengono affrontate con impegno e dedizione, ma, i figli crescono e prima o poi dobbiamo renderci conto che anche loro hanno voglia di crearsi una loro famiglia, un loro spazio, un ruolo nella società che li circonda. Quando erano piccoli gli dovevamo star dietro ogni secondo senza avere una serata libera e nel momento in cui, il tanto sognato e agognato “tempo libero” arriva, giunge anche la malinconia e la consapevolezza che la propria casa è diventata come un nido vuoto, abbandonato dai figli che hanno preso il volo, partendo per studiare in qualche università, per andare a convivere con il proprio partner, per sposarsi o semplicemente per la voglia di indipendenza.
Si definisce “sindrome del nido vuoto” un particolare stato psicologico di tristezza e depressione che colpisce i genitori quando i figli abbandonano il nido famigliare. I genitori si ritrovano a vivere in una casa più vuota, con molto più tempo libero a disposizione e questo comporta un cambiamento delle loro abitudini, accompagnato da un senso di solitudine. La sindrome del nido vuoto non è una condizione clinica ma va presa sul serio, in quanto produce un senso di abbandono e di depressione. Il modo migliore per superare questa fase è quello di tenersi occupati, di cercare nuovi obiettivi e perché no anche farsi aiutare dai FIORI DI BACH.
Prima di dare il via ad una serie di cambiamenti, che possono interessare la nostra sfera degli hobby, la struttura della nostra casa o il nostro lavoro, dobbiamo essere pronti emotivamente e psicologicamente a tutto ciò, prendendoci cura di noi e soprattutto delle nostre emozioni, lavorando sul come definire un nuovo tipo di rapporto con i propri figli lontani.
I fiori di Bach utili per la sindrome del nido vuoto


WALNUT è il fiore che può aiutarci a facilitare il cambiamento di abitudini che la nuova situazione ci impone. Mantenere i contatti, anche se non si vive più insieme, è fondamentale; possiamo comunque essere vicini ai nostri figli pur non sentendoci e vedendoci regolarmente.


Dobbiamo rimanere positivi, cercare di vedere il nuovo tempo a disposizione come un’opportunità e non come un motivo per deprimersi. Uscire di casa, incontrate gli amici, fare progetti. Dobbiamo recidere il cordone ombelicale che ci tiene legati ai nostri pargoli che pargoli non sono più, RED CHESTNUT è il fiore che ci aiuterà sicuramente a superare questa fase.

Se la decisione dei nostri figli di andare via di casa, ci ha in qualche modo offesi, ci sentiamo messi da parte, il fiore che può sollecitare la trasformazione da amore esigente ad amore indulgente nei loro confronti è CHICORY! Loro avranno sempre bisogno del nostro supporto nella nuova vita che stanno iniziando. I nostri figli troveranno sicuramente delle difficoltà e noi dobbiamo far capire loro che li sosterremo e che saremo sempre pronti ad aiutarli.

Se comunque stiamo faticando ad affrontare la solitudine del nido vuoto, oltre a cercare aiuto e supporto nei nostri cari e negli amici più stretti, possiamo interpellare STAR OF BETHLEHEM. Ci aiuterà a superare il dolore emozionale della separazione condividendo i nostri pensieri con chi ci è vicino.

Se invece ad attanagliarci è la nostalgia di non averli più dentro casa, la nostalgia di non poter preparare il loro piatto preferito o di non poterci prendere cura delle loro cose, vivendo solo di ricordi di determinate situazioni, il fiore che fa per noi è HONEYSUCKLE. Vivere nel passato non ci fa godere i frutti del presente!
I vostri figli non sono figli vostri…
Sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell’avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L’Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo.
(Kahlil Gibran)
Voi avete attraversato la fase della sindrome del nido vuoto? Raccontateci la vostra esperienza!
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A cura della Naturopata
Anna Maria Puglisi
N.B. Questa non è una testata medica, le informazioni fornite in questo sito hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di altri operatori sanitari abilitati a norma di legge.