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CURCUMA la spezia del benessere!

CURCUMA la spezia del benessere! … … … Ragazzi, torno carica da una super lezione sulla Medicina Tradizionale Cinese. Sono veramente entusiasta e ora guardo gli altri con occhi diversi, cercando di capire la loro costituzione e se sono Yin o Yang…. è veramente divertente, oltre che interessante. L’argomento che sto per trattare è stato accennato anche durante la lezione: CURCUMA.

Questa radice, usata soprattutto come spezia, è una fonte incredibile di sostanze d’ interesse scientifico. Nella tradizione dei paesi dell’Asia orientale rientra tra le piante ad uso antinfiammatorio, cicatrizzante, digestivo, antitumorale e antivirale.

curcuma

Ma ecco che spulciando su Google, trovo un sito che parla ampiamente della Curcuma: ARTOI Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate.

L’interesse per questa pianta nasce proprio dalla presenza nel rizoma di numerosi principia attivi con azione antiossidante, tra cui i curcuminoidi, che sono in grado sia di inattivare i radicali liberi già presenti nel nostro corpo, sia di evitare che se ne formino altri.

La curcumina ha un potere antiossidante che supera di 300 volte quello della Vitamina E.

Ma ancora più interessante è l’azione antinfiammatoria della curcuma. Volete sapere perchè?

Numerose ricerche rivelano che il cancro è causato dalla modificazione di molteplici vie di segnale e dall’ alterata regolazione di prodotti genici, ciascuno dei quali è collegato con lo stato infiammatorio cronico. Cosa vuol dire?

Vuol dire che solo il 5-10% di tutti tumori maligni è dovuto a fattori ereditari, mentre il rimanente 90-95% è da attribuire a fattori derivanti dallo stile di vita ed a fattori ambientali; fattori che inducono il cancro usando diversi meccanismi, ma uno comune a tutti sembra proprio lo stato infiammatorio.

E fu un indiano, il Prof. Bharat Aggarwal che, negli anni ’80,  purificò il TNF alfa e beta (Fattore di Necrosi Tumorale), un potente fattore antitumorale prodotto dal nostro organismo. Questa molecola, se rilasciata localmente, è in grado di distruggere i tumori, ma se circola liberamente nel sangue può facilitarne la crescita: il TNF stimola un’ importante proteina la kappa B (NF kappa B) che a sua volta attiva una serie di geni coinvolti nell’infiammazione e nella proliferazione cellulare. Aggarwal allora decise di provare un rimedio della sua tradizione Ayurvedica: la Curcuma.

Mettendola a contatto con le colture cellulari, l’attività del TNF e del NF kappa B fu prontamente bloccata. In seguito dimostrò che il principio attivo maggiormente responsabile è la curcumina.

A questo punto non ci stupisce scoprire che in India alcuni tumori (mammella, colon, prostata, etc.) risultano meno frequenti rispetto ai paesi occidentali.

Secondo studi più recenti, la curcumina potrebbe essere utile almeno in 8 tumori: polmoni, bocca, colon, fegato, rene, pelle (melanoma), mammella e leucemia.

Ma la ricerca va avanti e da poco è stato presentato uno studio dei ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles sugli effetti della curcumina sulle cellule celebrali danneggiate da ictus. Pare che la molecola nei topi favorisca la ricostruzione dei neuroni in quanto ne migliora l’ossigenazione. Purtroppo la molecola in tale studio è stata modificata per consentire il suo ingresso attraverso la barriera emato-encefalica, che diversamente impedirebbe l’accesso della curcumina alle cellule celebrali.

E se associassimo la curcumina alla Vitamina D3?

Secondo uno studio, in parte finanziato dall’ Associazione Alzheimer e dal National Institutes of Health, un team di ricercatori universitari ha individuato i meccanismi intracellulari regolati dalla vitamina D3 che possono stimolare il nostro sistema immunitario ad eliminare dal cervello il beta amiloide, il componente principale delle placche associate all’ Alzheimer. Poiché il morbo di Alzheimer è causato in parte dall’ infiammazione indotta dall’ amiloide, la Curcumina può trovare un giusto riscontro in una terapia contro questa patologia.

Questo nuovo studio ha contribuito a chiarire i meccanismi principali coinvolti, aiutandoci a capire meglio l’ utilità della vitamina D3 e della curcumina come possibili terapie per l’Alzheimer, ha detto l’autore dello studio Dr. Milan Fiala, ricercatore alla David Geffen School of Medicine dell’ UCLA e del Veterans Affairs Greater Los Angeles Healthcare System.

Io non ci penso su troppo a lungo e inizio da subito a consigliare la curcuma, magari anche nella mia famiglia, dati i casi di Alzheimer… magari abbiamo una speranza in più guardando verso la prevenzione

A cura della D.ssa Erborista / Naturopata  

Stefania Puglisi

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